Molto interessante il post di Rampini (riportato qui sotto).
Il vizio a consumare senza coscienza più del normale/possibile, fino al crollo del castello di carte, il vizio all'indebitamento, alla bugia, all'illusione iperottimistica, alla droga mentale della rimozione dei dubbi ...
tutte caratteristiche che mi sembra siano tipiche delle società in cui il capitalismo, in particolare il consumismo (che ne è l'espressione più becera e immediata), viene interpretato come il maggiore parametro per giudicare il grado di 'civiltà' raggiunto.
Nel caso specifico andrà finire (come peraltro in parte già previsto dal ben più esperto Jan Jaque Attalì nel suo 'Breve storia del futuro') che gli USA saranno schiacciati dal mostruoso debito accumulato e nascostamente (al pubblico medio) dominati dai loro creditori (Cina e Arabia Saudita).
La cosa triste è che il rifinanziamento per mezzo di titoli di Stato risulterà più difficoltoso quando questo dovrebbe andare a finanziare servizi (come quello sanitario) molto più utili alla massa rispetto ad altri (ad esempio, guerra in Afghanistan), che in passato non hanno avuto problemi alcuni a ritrovare unità parlamentare nell'accettarne il finanziamento ...
Record storico del debito pubblico americano. Per la prima volta ha raggiunto la soglia dei 14.000 miliardi. Oltre che un massimo assoluto, è anche un tetto legale: oltre quella soglia Obama deve ottenere l’autorizzazione del Congresso per potere emettere nuovi titoli del Tesoro. E questa sarà fin dalle prossime ore una delle battaglie con la nuova maggioranza repubblicana (insieme con il tentativo della destra di abrogare la sua riforma sanitaria, ai voti già questa settimana). Da tenere d’occhio anche il posto che il debito pubblico Usa occuperà nei colloqui che cominciano stasera tra Obama e Hu Jintao.
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