Valerioon

lunedì 28 febbraio 2011

Vacanze scandalo in Tunisia e legami con Ben Ali, si dimette in Francia il ministro Alliot-Marie

Vacanze scandalo in Tunisia e legami con Ben Ali, si dimette in Francia il ministro Alliot-Marie: " Alliot-Marie si è difesa sostenendo di non aver commesso alcun illecito...
"


Ehhhh, sssì, è proprio uno scandalo!
...
:-(

venerdì 25 febbraio 2011

Svariati anni fà...

... suonavo la tromba con un gruppo, i Traccia Mediterranea.
A parte i concerti allo 'zoobar', a 'il locale' e altri locali vari a Roma e Provincia, a parte sesso, droga, rock & Roll, interviste, groupies incalzanti e tour mondiali ... insomma, a parte i ballerecci concerti nei locali di Roma ... facemmo anche l'accompagnamento musicale ad uno spettacolo teatrale che vorrei tanto smettesse di rivelarsi profetico ...




Lo spettacolo si chiamava: 'Berlusconi canta'
http://www.caffeeuropa.it/attualita01/121berlusconi-maltauro.html

PS: al pubblico veniva offerta, alla modica cifra di 10 euro (o mio dioooo, nooo, c'erano ancora le lireeee; correggo: 10.000 lire ... mi sento un matuzalemme) una maglietta con su scritto 'Mi consenta un cazzo!'.
Non ci crederete mai, ma tale frase era uno dei perni sui quali si dipanava il testo dello spettacolo...

PPS: dopo svariate manifestazioni di piazza, miliardi di parole (sempre le stesse, ma ripetute abilmente), innumerevoli leggi ad personam, milionarie compravendite di deputati e senatori, droga, Apicella, prostitute e viagra ... il messaggio è ancora attuale... amara, dura verità.   Ehhh, ma ora il re è nudo !  e ha il culo flaccido !

giovedì 24 febbraio 2011

Google, nuovi milioni per il giornalismo

Google, nuovi milioni per il giornalismo: "L'azienda di Mountain View ha donato quasi 3 milioni di dollari all'International Press Institute. Serviranno alla realizzazione di tecnologie innovative per la diffusione delle notizie in Europa, Medio Oriente e Africa

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E scommetto che a valle di tali finanziamenti non si sognano neanche minimamente di tentare di influenzarne le notizie.

E' proprio 'un altro mondo'...

mercoledì 23 febbraio 2011

Apicella e le doti taumaturgiche di Berlusconi

La notizia su La Repubblica di oggi 23/02/2011 è una di quelle che fanno cominciare bene la giornata:
Prevendita flop, un solo biglietto il concerto di Apicella è annullato - Milano - Repubblica.it

Risultato plaindromo: 'TicketOne, one ticket'...
Evvivaaaaa !

Questo farà un pò rodere il nostro povero Premier, perchè dimostra che non ha doti taumaturgiche.
Di questi tempi è importante ribadire anche le basi, visto lo stato di 'rintontonimento' (come direbbe mia nonna, classe 1912) dei sudditi della videocrazia berlusconiana e non (come da tempo analizzato dal saggio Giovanni Sartori).

Chissà che non sia un segno di un cambiamento a lungo atteso: è dimostrato storicamente che gli assonnati Italiani cambiano opinione (o meglio: parte) improvvisamente...

mercoledì 16 febbraio 2011

Popolo di sinistra e popolo di destra

Cominciamo a mettere i puntini sulle i ...
Almeno a giudicare da questo video mi sembra di poter dire che 'il popolo di sinistra è un pò più cosciente degli argomenti per cui protesta' ... sarà che i manifestanti di queste manifestazioni/buffonate sono al 90% naturalmente costituiti da pubblico pagato (lo stesso delle varie trasmissioni Mediaset).
Che ne dite ?


YouTube ECCO L'IGNORANZA DEL POPOLO AZZURRO! uppatelo anche voi, continuano a cancellarlo!!: "
Mi è piaciuto un video di YouTube:
"

lunedì 14 febbraio 2011

Ecco come funziona il regime mediatico di Berlusconi

Leggendo l'interessantissimo (e preoccupante) articolo di Massimo Giannini riportato qui sotto, ho avuto una sorta di flash back:
qualche sera fà, nel consueto e piacevole zapping serale mi sono imbattuto in alcuni fotogrammi del molto apprezzato ma già cominciato 'Le vite degli altri'.
Non ho continuato a vederlo perchè avevo qualcos'altro da vedere, ed era già cominciato da un pò (non mi piace cominciare a rivedere un film quand'è già a metà...); però ho avuto una strana sensazione, come una leggera scossa elettrica: mi è sembrato strano che la RAI stesse trasmettendo quel film quel giorno, mi sembrava in qualche modo fuori contesto, fuori dal trend delle trasmissioni di quel periodo, e, si sa, i direttori di rete, di giornale e di telegiornale hanno sempre un trend di notizie o interesse da seguire, che sia il giallo di omicidi tra vicini, o le morti del sabato sera, o l'immigrazione, o guerre in atto in qualche remoto e polversoso stato estero solitamente pieno di risorse naturali...

Leggendo l'articolo qui sotto riportato ho capito il perchè di quella strana e sincera sensazione; riporto dall'articolo:
'Giuliano Ferrara intervista Berlusconi sul Foglio, lo fa urlare contro 'il golpe morale', gli fa dire che 'il popolo è il mio giudice ultimo', e che quelle di Milano sono 'inchieste farsesche, degne della Ddr'. Giusto la sera prima, all'improvviso, la Rai aveva deciso di cambiare il palinsesto, per trasmettere sulla Rete Due Le vite degli altri, il film in cui Von Donnersmarck racconta le tragedie umane prodotte dai metodi spionistici della Stasi, la polizia segreta della Germania comunista di Honecker. Qualcuno può pensare che sia stato solo un caso?'

Ecco, questo è un lampante esempio del funzionamento del regime mediatico di Berlusconi, che da decenni obnubila menti peraltro non già estremamente sveglie: l'onda emotiva che si vuole cavalcare viene rinforzata, incanalata, mantenuta viva finchè si vuole, finchè fa comodo al potere.
Rimescolando e facendo patchwork a proprio piacimento di strumenti mediatici vari (news, film, interviste, serial, sport, etc...) il potere approfitta delle posizioni di decisione (che dovrebbero essere dignitosamente usate per fornire un servizio utile ai più e non per fini di parte ... banale ma sacrosanto!) per incanalare il consenso: l'italiano medio si sveglia presto, va a lavorare, torna a casa stanco, si occupa di qualche faccenda, mangia, e poi spesso si siede sul divano a vedere 'cosa fanno in televisione' ... ed ecco che, inconsciamente, gli vengono dati degli argomenti decontestualizzati per fare sue le parole del Leader: 'quelle di Milano sono inchieste degne della Germania dell'Est', 'mi spiano dal buco della serratura ...' e via di questo passo.
La dittatura mediatica è in atto già da molto tempo e già molte menti sono state traviate.
Se neanche stavolta il Re nudo fà così impressione da togliergli consenso, allora ce lo terremo fino alla sua morte ...


Valerio


La struttura Delta: "

di MASSIMO GIANNINI
Gli storici prendano nota. Ieri, per la prima volta, si è riunita in chiaro, alla luce del sole, la Struttura Delta. Le 'guardie armate' del presidente del Consiglio nella carta stampata e nella tv.

Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, e Claudio Brachino, direttore di Videonews-Mediaset. Convocati direttamente da Silvio Berlusconi, non più nella magione privata di Arcore, a Villa San Martino. Ma nella sede governativa di Roma, a Palazzo Grazioli. Per mettere a fuoco lo 'spin' comunicazionale, con il quale il Cavaliere cercherà di riscrivere ancora una volta a suo vantaggio il 'palinsesto' politico-mediatico dell'intera nazione. E per mettere a punto la controffensiva violenta, con la quale cercherà di distruggere la magistratura, la libera stampa, l'opposizione parlamentare e sociale.

Dunque, la drammatica torsione democratica del berlusconismo declinante ci consegna l'ennesima, incredibile 'epifania'. Politica e giornalismo piegati insieme, nello stesso tempo e nello stesso modo, per sovvertire codici normativi e aziendali. Per propiziare atti 'sediziosi' e inquinare fatti incontrovertibili. La Struttura Delta, come questo giornale l'aveva 'battezzata' nel novembre 2007 mutuandola da Joseph Conrad, esiste da anni. È stata una delle prime intuizioni del premier-tycoon, che invece di risolvere il suo enorme conflitto di interessi, l'ha ingigantito e sfruttato fino in fondo per
mettere in moto la più micidiale e pericolosa macchina di fabbricazione del consenso mai concepita in una normale democrazia europea. Capo del governo (perciò sovrano delle tre reti pubbliche Rai) e insieme padrone delle tre grandi reti private Mediaset, Berlusconi ha capito subito che ciò di cui aveva sommamente bisogno, per gestire il consenso, era servirsi del suo 'inner circle' manageriale, pubblicitario e giornalistico, per dettare l'agenda al Paese. Creare una 'squadra', cioè, nella quale la più grande agenzia newsmaker della nazione, cioè il governo stesso, potesse dettare 'i titoli' della giornata all'intero network televisivo-informativo italiano. Per cancellare quelli dannosi, per nascondere quelli scomodi, per enfatizzare quelli utili alla propaganda 'di regime'. Questa vergognosa versione italiana del Grande Fratello orwelliano l'abbiamo vista all'opera quattro anni fa, all'epoca del cosiddetto scandalo Rai-Set. Attraverso un'inchiesta sul fallimento della Hdc di Luigi Crespi, la Guardia di Finanza scoperchiò la 'rete' inquietante di connivenze e complicità tra manager, dirigenti e giornalisti del servizio pubblico e dell'impero privato del premier (da Agostino Saccà a Deborah Bergamini) grazie alle quali si arrivò al punto di occultare, nei tg della sera e della notte, i risultati negativi di Forza Italia alle elezioni del 2006.

Da allora la Struttura Delta ha continuato a lavorare. Sempre a pieno regime. Basta vedere il Tg1 o il Tg5, per non parlare del Tg4 e dell'infinita varietà di programmi che le reti 'ammiraglie' del servizio globale Rai-Set trasmettono nelle ore più impensate del giorno (Mattino 5, La vita in diretta, Pomeriggio sul 2). Ed ha anche affinato i suoi strumenti, in una spirale sempre più cinica e violenta che
ha trasformato la macchina del consenso in macchina del fango. Incrociando sempre più spesso le televisioni e i giornali. Basta vedere il linciaggio al quale si sono dedicati i mass-media 'di famiglia', dal Giornale a Panorama, contro chiunque abbia criticato il Cavaliere: da Dino Boffo a Gianfranco Fini. Anche un mese fa, il 17 gennaio per la precisione, la Struttura Delta si era riunita, in pieno scandalo Ruby. Dopo il consueto pranzo del lunedì ad Arcore con l'inseparabile Fedele Confalonieri e i figli Piersilvio, Marina e Luigi, il premier aveva convocato per un caffè l'intera squadra dei suoi 'spin': l'onnipresente Mauro Crippa, direttore generale dell'informazione a Mediaset e primus inter pares della Struttura, l'immancabile Alfonso Signorini, direttore di Chi, ancora Sallusti, e poi il direttore di Panorama Giorgio Mulè e il direttore delle relazioni esterne di Fininvest Franco Currò.

I risultati di quel vertice 'privato' sono stati
almeno tre. L'intervista di Ruby alla trasmissione Kalispera su Canale 5, nella quale la ragazza marocchina ritratta tutto ciò che aveva detto nelle intercettazioni e nelle comunicazioni rese ai pm di Milano. La discesa in campo delle 'ministre' a difesa del Cavaliere: la Gelmini a Porta a Porta, la Carfagna a Matrix e la Santanché ad Annozero. La valanga di videomessaggi autoassolutori e intimidatori dello stesso premier alla tv o ai Promotori della Libertà.

Ora, nella fase più disperata per il presidente del Consiglio, c'è un ulteriore salto di qualità. La Struttura Delta si riunisce direttamente nella capitale, a Palazzo Grazioli. In una inaccettabile sovrapposizione di ruoli e di funzioni, il capo del governo convoca i suoi referenti e i suoi dipendenti, portando ancora una volta alla ribalta, ma stavolta in campo aperto, il
velenosissimo conflitto di interessi che intossica politica e informazione. Insieme, il premier e il suo anomalo 'think tank' elaborano le offensive politiche e organizzano le offensive mediatiche. Il Pdl non esiste più (ammesso che sia mai esistito). Il partito, come filtro della rappresentanza democratica, è definitivamente scavalcato e surrogato dalla Struttura Delta. La 'squadra degli spin' diventa un vero e proprio 'gabinetto di guerra'. Dove i giornalisti, dopo aver indossato la 'mimetica' a Palazzo Grazioli, tornano in redazione a scrivere editoriali ispirati e a dettare cronache addomesticate.

Anche in questo caso, i risultati si vedono.
Sono due, per adesso. Il primo: Giuliano Ferrara intervista Berlusconi sul Foglio, lo fa urlare contro 'il golpe morale', gli fa dire che 'il popolo è il mio giudice ultimo', e che quelle di Milano sono 'inchieste farsesche, degne della Ddr'. Giusto la sera prima, all'improvviso, la Rai aveva deciso di cambiare il palinsesto, per trasmettere sulla Rete Due Le vite degli altri, il film in cui Von Donnersmarck racconta le tragedie umane prodotte dai metodi spionistici della Stasi, la polizia segreta della Germania comunista di Honecker. Qualcuno può pensare che sia stato solo un caso? Il secondo: ancora Ferrara irrompe alle otto al Tg1 di Augusto Minzolini, parla per sei minuti filati (un tempo televisivo infinito) attacca 'il gruppo Espresso di De Benedetti e dei professoroni del Palasharp, che vogliono abbattere il governo con metodi extraparlamentari', e spara a zero contro 'il puritanesimo brutale che vuole tagliare la testa al re'.

Cos'altro faranno il Giornale di Sallusti e le News Mediaset di Brachino lo scopriremo solo oggi e nei prossimi giorni. Cos'altro ha fatto e farà ancora la Struttura Delta, al riparo dall'ufficialità e dalle coincidenze che possiamo ricostruire solo ex post, forse non lo scopriremo mai. Ma intanto il nuovo 'palinsesto', politico e giornalistico, è scritto.
Nel cuore ferito dell'immenso conflitto di interessi berlusconiano, il 'gabinetto di guerra' ha deciso di combattere la battaglia decisiva, forse l'ultima. Gli 'assaltatori' sono all'opera. Contro la verità. Contro la responsabilità. Contro la dignità. E poi c'è ancora chi dice che questa non è una vera 'emergenza democratica'.
m.giannini@repubblica.it
(11 febbraio 2011)
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mercoledì 9 febbraio 2011

Retroscena: il delirio del Presidente Berlusconi con i grandi del mondo.

Fosse mai che ad essere sputtanato e poi dimenticato (come in passato successe anche a Craxi) fosse solo lui !
No ! c'è una grande maggioranza dei parlamentari attuali che lo ha sostenuto fino ad ora e che, a giudicare dalle ultime votazioni in Parlamento, lo sostiene ancora; per convinzione politica, o per pura convenienza (soldi, case, appalti, poltrone, posti di lavoro, troiette ...).
Beh, per come la vedo io (insieme a molte altre milionate di Italiani e quasi tutta la stampa estera ...) tutta quella gente non dovrebbe mai essere rivotata, dovrebbe vergognarsi e scomparire dalla scena politica, perchè non svolgono il dovere cui sono demandati, non amministrano la cosa pubblica con onestà e impegno, bensì la sputtanano, se ne infischiano, la fanno rinseccolire quando non la depredano, lasciano che i problemi si ingigantiscano finchè non diventano irrisolvibili, e, come se non bastasse, si nascondono dietro il fumo di parole e parole aiutati da una televisione di regime che non riporta notizie, ma impone la parola del re.
Divulgate gente, divulgate !
Affinchè i politici che hanno sostenuto Berlusconi e la sua Italia non rivedano più le stanze dell'amministrazione della cosa pubblica !

Retroscena: il delirio del Presidente Berlusconi con i grandi del mondo.: "

Un fuoriprogramma, tra la discussione sulla rivolta in Egitto ed il punto sulla moneta unica. S'è appena scoperto che il nostro Presidente del Consiglio, al vertice dei capi di stato e di governo del 4 febbraio a Bruxelles, ad un certo punto della riunione ha preso la parola, e sentite qua:

Cari colleghi, qua ci si sta occupando dell'Egitto, ma c'è un altro Paese del Mediterraneo che ha grossi problemi, e che è sull'orlo della catastrofe: ed è l'Italia. Dove i giudici, vogliono processarmi.

Quest'uomo non può più essere lasciato solo.
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