Valerioon

giovedì 16 giugno 2011

PI: Google, mai stata così verde

PI: Google, mai stata così verde

Ancora sulla capacità (tutta americana) del privato di sostituire/complementare una politica quasi sempre lenta e disattenta.
Privato 'illuminato' o, semplicemente, che fiuta l'affare in una linea di trend di mercato messa in essere da una politica responsabile e in grado di concepire programmi a lungo termine.

Prodi: l’Italia sta perdendo il Nordafrica

Al di là di opinioni politiche da bar tipo 'rossi e neri sono tutti uguali' o 'hehhehhe er mortadella, ma che vuoi che concluda con quella flemma' ... mi sento di dire che l'Italia ha bisogno di gente seria, preparata, competente, saggia e disinteressata come Prodi.



Prodi: l’Italia sta perdendo il Nordafrica: "
“E’ ondivaga la politica dell’Italia verso il Nordafrica. Le oscillazioni italiane, i continui cambiamenti, non ci giovano in nessuno scenario, qualunque sia l’esito finale in Libia e altrove”. Romano Prodi è a Washington per presiedere la seconda conferenza internazionale “Africa: 53 Countries One Union” e da qui lancia l’allarme per la perdita d’influenza del nostro paese in un’area strategica.

Quale prezzo pagherà l’Italia?

“In Libia e in tutto il Nordafrica aumenterà l’influenza di quei paesi che hanno strategie più chiare: la Francia e l’Inghilterra tra gli europei, la Cina sicuramente, anche la Turchia per il suo peso economico crescente. Il problema non si limita alla Libia. Sono in preda a sconvolgimenti tutti i paesi nei quali storicamente l’Italia si trova al primo o secondo posto come partner economico: Egitto, Tunisia, Siria, Iran. L’ondeggiare non ci aiuta, l’Italia va verso una perdita secca su questo fronte strategico. Manca la capacità di inventare una nuova politica. Il governo italiano dovrebbe farsi promotore di una nuova visione europea, perché solo un approccio multilaterale ci può salvare”.

Lei qui a Washington oggi incontra i dirigenti americani e cinesi, oltre ai rappresentanti dell’Unione europea e dell’Africa. Di tutte le rivoluzioni democratiche incompiute quale la preoccupa di più?

“L’Egitto, per l’importanza unica di questo paese. Le cose non stanno andando bene al Cairo, le difficoltà economiche sono enormi, l’industria turistica ha visto crollare le entrate in valuta, aumenta la delinquenza, un milione e mezzo di emigrati egiziani in Libia sono tornati e s’inaridiscono le rimesse. I capitali sono fuggiti, gli imprenditori sono in carcere o progettano di scappare all’estero”.

Lei propone “una grande prova di amicizia” verso quei paesi. Al G8 di Deauville Barack Obama ha già annunciato la cancellazione del debito egiziano e tunisino.

“E’ importante, ma bisogna vigilare al rispetto degli impegni, i G8 non hanno una gran tradizione nel mantenere le promesse”.

Lei chiede di trasferire risorse e competenze all’Unione africana, ma paesi come la Francia e l’Inghilterra si oppongono.

“E’ comprensibile, in certi paesi africani le ex potenze coloniali ancora svolgono un ruolo immenso, gestiscono molti servizi essenziali. Ma bisogna uscirne, non è credibile una gestione degli interventi affidata ai vecchi colonizzatori”.

Potrebbe uscire da questa conferenza una mediazione per sbloccare l’impasse libica?

“La parola mediazione è impropria. La Nato non la vuole, evidentemente pensa che la vittoria è vicina. Ma la fine di Gheddafi avrà implicazioni profonde in tutta l’Africa, basti pensare che l’Unione africana otteneva il 30% dei suoi fondi dalla Libia”.
"

mercoledì 15 giugno 2011

Deliri di uno sconsolato elettore di sinistra


Vabè, ariconsolamose coll'ajetto !
Le percentuali riportate nell'articolo non mi sembrano poi così confortanti.
In un 'paese normale' dopo 
  • l'involuzione culturale, 
  • la stasi economica, 
  • l'incremento del debito, 
  • la crescita della corruzione, 
  • la depauperazione sistematica dei servizi pubblici, 
  • l'inutilità diplomatica a livello internazionale, 
  • l'occupazione della gran parte dei media nazionali, 
  • la compravendita di parlamentari, 
  • gli scandali sessuali, 
  • la concussione a difesa della nipote di Mubarak (... ?!?) e 
  • lo scacco perenne al Parlamento impegnato per la gran parte del tempo a ideare e discutere a mò di mercato leggi ad personam ... 
insomma, in un 'paese normale', dopo tutto questo schifo, i responsabili verrebbero mandati a casa a suon di percentuali bulgare !

E invece in Italia no; ci si troverà come al solito a dover fare accordi con 'il terzo polo' per riuscire a governicchiare per un paio d'anni cercando di fare qualcosa di utile, cercando di innescare un minimo circolo virtuoso, che, puntualmente, verrà demolito dal successivo governo della Casta !

Che amarezza ! Che sconforto !
Vi prego, qualcuno mi dica che sto esagerando.